Notizia del 5 marzo 2008 - 11:59
«Io sto con la Celentano»
Anbeta Toromani, la ballerina professionista di Amici, ci spiega perché ha deciso di appoggiare la causa dell’insegnante. «Non per andare contro alcuni ragazzi per il mio ideale di danza». E ci parla di sè...
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di Sara Gambèro
Anbeta Toromani prima di diventare ballerina professionista di Amici (una delle più brave e stimate dai professori) è stata concorrente del talent show nell’edizione vinta da Giulia Ottonello. E prima ancora ballava all’Accademia di danza e al Teatro dell’opera di Tirana, città dove ha cominciato a ballare a cinque anni (“Una vita di sacrifici”) e dalla quale è partita per cominciare una nuova avventura, e rimettersi in gioco, in Italia. «A dimostrazione che i danzatori classici non sono ottusi, come dice Garrison!». La settimana scorsa è stata chiamata in causa nella polemica sul video fatto da Alessandra Celentano, Yes, we will, che, coinvolgendo alcuni ballerini professionisti ha suscitato il risentimento dei bianchi, Susy e Giulia in primis, che si sono sentiti traditi.
Perché hai scelto di appoggiare la causa Celentano?
Innanzitutto perché questo è un mondo al quale appartengo e mi sembrava giusto esprimere la mia idea. Voglio precisare però che la mia non è stata una presa di posizione contro i ragazzi della scuola, né tantomeno contro Giulia o Susy. Si tratta di una concezione più generale della danza che appartiene a chi fa questo mestiere. Alessandra ha detto delle cose che non sono sue idee, ma rappresentano una realtà oggettiva che qualunque ballerino conosce. Se tu vai in giro nelle compagnie di danza più famose e fai un sondaggio, nessuno ti dirà il contrario. Questa è la verità. Ciò non toglie che chiunque possa fare danza per piacere o hobby. Ma se si parla di ballerini professionisti che vogliono far diventare questa arte un obiettivo di vita, una professione, allora la si deve fare in questo modo, come dice Alessandra.
Cioè ci devono essere quelle famose doti fisiche su cui insiste?
Sì, ma attenzione: spesso si pensa che questo significhi dover essere magri, alti e belli. Invece per doti fisiche si intende non solo questo – che comunque ci va, perché la bellezza è importante – ma una predisposizione fisica alla danza. Ovvero possedere una certa coordinazione, l’inarcamento della schiena e tante altre piccole cose che insieme costituiscono queste doti. Ecco perché non è detto che uno basso sia per forza meno bravo di uno alto, o uno muscoloso o più in carne meno bravo di uno magrissimo.
Ma con questa predisposizione ci si nasce o la si può acquisire?
Spesso chi fa danza a livello professionale arriva da anni e anni di allenamento, ha cominciato quando era molto piccolo. Perché in questo modo il tuo fisico, i muscoli e le ossa, sono più predisposti a sopportare certe aperture e certi movimenti anche innaturali. Altrimenti può essere pericoloso, ci si può fare male.
Tornando al video incriminato, perché Maria e Gianni non hanno apprezzato il vostro esservi schierati?
Sai, ognuno libero di pensarla come vuole. Poi spesso capita che quando si dice una verità ad alcuni può risultare “scomoda”. Ma proprio per questo non capisco perché Maria Zaffino non si sia schierata. Posso capire Gianni, che arriva da un percorso diverso, ma lei è una ballerina che ha cominciato prestissimo, a 17 anni. Ha dalla sua la bellezza fisica, è dotatissima e ancora non mi spiegao il motivo del suo non schierarsi. Ma sono scelte personali.
Che ricordo hai della tue esperienza come allieva di Amici?
Bellissima, io l’ho vissuta in modo sereno. Poi da quando sono qui , ormai sei anni, sono cresciuta artisticamente. Anche se quando sono arrivata non ero proprio una principiante...
Da dove arrivavi?
Dall’Accademia di ballo e dal teatro dell’Opera di Tirana.
E perché allora hai scelto di fare Amici?
Perchè avevo voglia di cambiare, di fare un’ esperienza nuova, di aprire i miei orizzonti. Al contrario di quel che dice Garrison che "i ballerini classici sono ottusi, chiusi", questa è la dimostrazioneche non è così. Io vengo da quel mondo, Leon e Kledi pure, anche Jose. Per no parlare di Ilir che è stato un ballerino professionista ad Amici ed era un promessa della danza in Albania, primo ballerino a soli 19 anni, come Kledi. Jose poi ha ballato in tutto il mondo. E tutte queste persone vengono dal classico. Su otto professionsti di Amici, cinque provengono da questo mondo.
Quindi, come dice anche la Celentano, deriva tutto dal classico?
Ma è vero: arriva tutto da lì e dal folklore, quello che in Italia chiamate danze popolari. Come a Cuba c’è la salsa, in Spagna il flamenco, in Argentina il tango. La danza classica ha resistito fino ai giorni nostri e da lì derivano tutte le altre forme di ballo. Non a caso quella moderna usa lo stesso "fraseggio" della classica. L’unico ballo che non c’entra nulla è l’hip pop, che è una danza di strada.
Tu sei l’immagine della perfezione. La tua vita è fatta solo di sacrifici?
Questa vita è fatta di sacrifici dall’inizio fino alla fine, quando molli. Anche se gli anni più duri sono quelli accademici.
A che età hai cominciato?
A cinque anni come ginnasta. L'ho fatto fino a dieci anni, poi mi sono rotta un braccio e mi hanno mandata a fare classico. Nella sfortuna ho trovato la mia strada. Il problema è che questa è una delle arti più difficili, perché come strumento, a differenza del canto o della pittura, per esempio, hai a disposizione solo il tuo fisico. E purtroppo la danza è un continuo sacrifico perché tu lavori in maniera innaturale rispetto a quello che il tuo corpo vorrebbe fare.
Cioè?
Nel senso che non cammini tutti i giorni con i piedi aperti. O non inarchi la schiena o saltelli. Tutti questi movimenti ti portano a stressare il tuo fisico in maniera innaturale. E nell’innaturalezza devi riuscire a rendere tutto "facile". Chi mi vede da fuori non deve percepire che mi sto sforzando o che il mio partner sta facendo fatica a sollevarmi: deve sembrare tutto un soffio, facile, leggero. E per arrivare a farlo sembrare così fluido sono necessari tanti sacrifici. E non ci si riesce né in un anno né in due, ce ne vogliono tanti, di studio. Questo è quello che vuole dire Alessandra. È come se uno pretendesse di essere laureato senza aver fatto le elementari o senza saper scrivere.
Però qualche rara eccezione ci può essere?
Certo, ci sono state, ma sono rarissime. E l’eccezione non fa la regola.Così come non è detto che dalle scuole di ballo private non escano degli elementi bravissimi. Ma sono casi rari, dei fenomeni.
Quante ore ti alleni al giorno?
Di solito facciamo almeno un’ora e mezzo al giorno di esercizi. Riscaldamento, movimenti alla sbarra, salti. Quella che io chiamo la medicina della danza, perché ti aiuta a mantenerti in forma. Poi ci sono da montare i balletti, si deve lavorare con i ragazzi. A volte ci si mette metà giornata, a volte anche di più, dipende da cosa di deve preparare.
Dove vivi?
A Roma.
E nel tempo libero cosa fai?
Non saprei, le poche volte che mi rimane metà giornata libera davvero non so cosa fare…di solito sto a casa guardo la tv, faccio le pulizie, mi rilasso.
Cosa vorresti fare domani?
Diciamo che quando posso torno sempre al mio primo amore che è il teatro. La scorsa estate ho fatto a Macerata l’opera di Macbeth di Verdi, una produzione molto importante. Io facevo una delle tre streghe, Ecade.
Chi vincerà quest’anno Amici?
Sarebbe giusto vincesse un ballerino visto che l’anno scorso ha vinto un cantante! Ma in realtà non saprei proprio. Sa negli anni passati si poteva indovinare, più o meno, chi sarebbe arrivato alla finalissima. quest’anno non saprei proprio chi dirti. Forse uno che lo meriterebbe è Francesco.
Perché?
Non perché è ballerino o comunque non solo per come balla, ma anche per come si comporta, per come ha affrontato questo percorso. Sai, vanno valutate un sacco di cose. Senza nulla togliere agli altri, eh, non vorrei creare altre polemiche...
